lunedì 14 marzo 2011

DIVORZIO

CRISTIANESIMO
La Chiesa cattolica non ammette il divorzio. I risposati fino a pochi anni fa considerati pubblici peccatori, non sono però 'anime fuori dalla Chiesa". Tuttavia a loro la comunione è concessa solo se si impegnano ad astenersi dai rapporti sessuali. Per i protestanti il divorzio è un dramma esclusivamente personale che non riguarda la comunità. Il matrimonio tra divorziati è quindi tollerato. La Chiesa ortodossa accetta il divorzio e autorizza le seconde nozze.

EBRAISMO
L'ebraismo riconosce il divorzio senza nessuna restrizione. Per contrarre un secondo matrimonio con rito religioso è necessario però chiedere l'autorizzazione al partner dal quale ci si è precedentemente separati. Il divorzio religioso deve comunque essere accordato dal tribunale ebraico e il secondo matrimonio è permesso solo dopo che siano trascorsi almeno 90 giorni dalla sentenza.

ISLAMISMO
Il Corano prevede la rottura del contratto di matrimonio, ma, nonostante ciò, il divorzio è biasimato dall'intera comunità (non a caso la procedura di separazione è lunghissima). E' previsto come rimedio alla sopravvenuta impossibilità di
realizzare i fini del matrimonio: amore e comprensione tra i coniugi e clima familiare armonioso per la crescita dei figli. La poligamia è consentita (nella pratica è rara).

INDUISMO
Il divorzio non è contemplato dalla tradizione induista, ma l'India moderna ne riconosce la possibilità. Si tratta di una possibilità teorica, perché ostacolata
dalla legislazione: alle donne che hanno divorziato è proibito risposarsi, il che toglie loro ogni possibilità di riconoscimento nella vita sociale.

BUDDISMO
Le regole matrimoniali del buddismo sono molto semplici e si basano sul buon senso reciproco. I testi sacri sanciscono la fedeltà nei confronti del coniuge. Il divorzio è riconosciuto solo per gravi casi di disaccordo. Non c'è comunque un magistero definito e unitario al riguardo.

La posizione degli evangelici pentecostali riguardo al divorzio, cosi come ogni loro dottrina e credo e rivolta esclusivamente a quello che nella Bibbia, Gesu', ha lasciato detto:
“Ed io vi dico che chiunque manda via sua moglie, quando non sia per cagion di fornicazione, e ne sposa un'altra, commette adulterio”.
Ed ancora:
“E de' Farisei s'accostarono a lui tentandolo, e dicendo: È egli lecito di mandar via, per qualunque ragione, la propria moglie? Ed egli, rispondendo, disse loro: Non avete voi letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina, e disse: Perciò l'uomo lascerà il padre e la madre e s'unirà con la sua moglie e i due saranno una sola carne?

Talché non sono più due, ma una sola carne; quello dunque che Iddio ha congiunto, l'uomo non lo separi. Essi gli dissero: Perché dunque comandò Mosè di darle un atto di divorzio e mandarla via? Gesù disse loro:
Fu per la durezza dei vostri cuori che Mosè vi permise di mandar via le vostre mogli; ma da principio non era così. Ed io vi dico che chiunque manda via sua moglie, quando non sia per cagion di fornicazione, e ne sposa un'altra, commette adulterio. I discepoli gli dissero: Se tale è il caso dell'uomo rispetto alla donna, non conviene di prender moglie.

Ma egli rispose loro: Non tutti son capaci di praticare questa parola, ma quelli soltanto ai quali è dato. Poiché vi son degli eunuchi, i quali son nati così dal seno della madre; vi son degli eunuchi, i quali sono stati fatti tali dagli uomini, e vi son degli eunuchi, i quali si son fatti eunuchi da sé a cagion del regno de' cieli. Chi è in grado di farlo lo faccia.” (Matteo 19:3-12).

Quindi, per riassumere, all'uomo non è lecito mandare via la propria moglie se essa si ammala gravemente, se ella non riesce a cucinare delle vivande esattamente come piacciono al marito, o se il suo corpo riceve l'amputazione di un membro, o se perde un occhio o i capelli, o se si comporta in maniera irrispettosa verso il marito o se il marito, dopo averla sposata, l'ha trovata sterile e non può dargli dei figli, o se ha trovato una donna più bella di lei, perché mandarla via per una di queste ragioni significa farla essere adultera.

Ma gli è lecito mandarla via solo nel caso ella commetta adulterio; in questo caso egli mandandola via non la fa essere adultera perchè ella già lo è. Ma badate che secondo la dottrina pentecostale, avere il diritto di mandare via la propria moglie quando questa ha commesso adulterio, non significa avere il diritto di risposarsi con un'altra donna, dopo averla mandata via.
Stando dunque così le cose, sia l'uomo che la donna non hanno il diritto di risposarsi neppure se uno dei due commette adulterio, e fino a che l'altro è ancora in vita rimangono per la legge legati e se uno dei due si risposa commette adulteri.

Secondo gli spiritualisti Dio ha punito l'umanità facendogli fare l'esperienza nella carne(il materiale), e ha separato, ciò che era l'essere spirituale completo e divino, in maschio e femmina.
Lo scopo ultimo è quello di unire nella materia il maschio e la femmina per fare una cosa sola dei due corpi spirituali. Il compito dell'essere umano,secondo gli spiritualisti, è cercare la metà mancante del proprio spirito e unirli insieme facendo un cammino di rinascita dalla carne, dai suoi desideri, dai suoi sentimenti impuri, dalle tentazioni di tutti i vizi (della materia)e unire i due spiriti maschio e femmina, per essere una sol cosa davanti a Dio e essere a sua immagine e somiglianza.

Per questo finchè non si è trovato la propria parte mancante, lo spiritualismo accetta il cambiamento di coppia, non lo trova illecito o peccaminoso(dannoso per il proprio carma) solo se tutto è finalizzato a cercare l'anima gemella per unire le due parti spirituali, senza provare sentimenti lussuriosi o voluttuosi ma solo l'AMORE può unire due anime.
Lo spiritualista può fare coppia anche senza consumare unioni carnali se è sua convinzione che davanti a Dio sono anime gemelle.( lo spiritualista si identifica più come anima. L'individuo lo ritiene transitorio e parte del ciclo delle vite nella carne).

6 commenti:

Jivri'l ha detto...

Essendo di religione che lo permette non avrei problemi a divorziare:D tuttavia, ne sono fermamente contraria.

ilcuorecomeilmare ha detto...

Ciao Galadriel!
Ho sempre pensato che un matrimonio può avere anche indicazioni religiose, non divieti labili o drastici religiosi.
Un sorriso:-)

Legolas Helda ha detto...

A Jivri'l: saremmo curiosi di conoscere la tua religione...comunque sia permettici di darti il benvenuto nel nostro blog!
Grazie per avere lasciato il tuo commento, gradito come tutti gli altri!
A Cosimo: Sono d'accordo con te! Il matrimonio secondo il mio personalissimo pensiero è pieno di indicazioni religiose sinonimo di legame perpetuo ed indivisibile come quello di Dio con le sue creature!
Lunga vita e prosperità ad entrambi!

Jivri'l ha detto...

Sono ortodossa di rito latino. Grazie per il benvenuto, siete gentili.

Galadriel ha detto...

Buona sera Jivri'l. In questo blog non cè la tua religione. Ci farebbe piacere se tu volessi collaborare con un post sulla tua religione, è anche uno scopo di questo blog accogliere testimonianze di tutte le religioni. se ti fa piacere scrivi una Mail. A presto buona notte.

Galadriel ha detto...

scusa la mail è questa ilpeccatoveniale@gmail.com