martedì 10 maggio 2011

La superbia- parte seconda


La superbia secondo la dottrina evangelica pentecostale
La superbia intellettuale.

Un'altra forma di superbia è quella intellettuale. A coloro che sono presi in questo laccio spirituale, la Bibbia dice: "La conoscenza gonfia, ma la carità edifica. Se uno si pensa di conoscere qualcosa egli non conosce ancora come si deve conoscere" I Corinzi 8.1,2.

Questa specie di orgoglio si manifesta nell'arroganza verso gli illetterati, gli analfabeti e gli oppressi. Esso dimentica che le nostre capacità mentali ci sono state donate da Dio, e che la conoscenza alla quale giungiamo è in gran parte opera di altri. Su cosa si fonda dunque l'arroganza intellettuale? Paolo l'apostolo dice: Non abbiate l'animo alle cose alte, ma lasciatevi attirare dalle umili, Romani 12.16.

Il filosofo Platone intratteneva alcuni amici in una stanza nella quale si trovava un divano riccamente ornato. Uno dei suoi amici entrò, sudicio come d'abitudine, e, salitovi sopra con i piedi, disse: Calpesto l'orgoglio di Platone!
Con tono mansueto questi rispose: Ma con più grande orgoglio, amico mio!

La superbia intellettuale è troppo spesso nemico di Dio perché dà, a chi la possiede, fiducia in sé stessi piuttosto che in Dio.
I superbi intellettuali amano mettere Dio in una provetta da laboratorio e sé non vi riescono, allora non possono accettarlo. Non amano appoggiarsi a Lui in piena fiducia. Il fatto che la fede sia qualcosa che trascenda l'istruzione, la conoscenza e perfino la ragione, e che accetti ciò che non può apparire nemmeno logico alla mente, riesce loro incomprensibile. Ma avere la conoscenza senza fede significa servirsi soltanto di metà della propria mente.

Il salmista esclamava : Il timore dell'Eterno è il principio di ogni sapienza Salmo 111.10.
La vera religione, contrariamente alla concezione di alcuni, accresce l'intelletto piuttosto che allontanare da esso. Paolo, che era anch'egli un'intellettuale, diceva: Siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente Romani 12.2. L'orgoglio intellettuale che si lascia andare alla intolleranza, al bigottismo ed al compiacimento di sé stessi è in odio a Dio. Egli lo detesta e in Proverbi 26.12 dice: Hai tu visto un'uomo che si crede savio? C'è più da sperare da uno stolto che da lui!

2 commenti:

Unknown ha detto...

Non c'è conoscenza senza umiltà...
interessante lettura.
Dandelìon

Legolas Helda ha detto...

Grazie, come sempre apprezziamo il tuo parere, ormai sei di casa e questo non può che farci piacere!
Lunga vita e prosperità Dandelion helda!